Sacme Divisione Compound, ha recentemente ottenuto la certificazione per l’utilizzo del marchio PSV – Plastica Seconda Vita – proveniente da raccolta differenziata o da Sottoprodotti.
Si tratta di un sistema di certificazione ambientale accreditato da Accredia di prodotti derivati dal trattamento dei rifiuti plastici recuperati dalla raccolta differenziata e da scarti industriali.
Nato da IPPR, Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo, PSV è il primo marchio italiano ed europeo dedicato alla plastica riciclata che attesta la percentuale di riciclato di cui è composto il prodotto, in riferimento alle percentuali riportate nella circolare 4 agosto 2004, attuativa del DM 203/2003 sul Green Public Procurement.
La certificazione di conformità alle norme di riferimento ne garantisce l’alta qualità.
La divisione Compound ha deciso di dotarsi del sistema Plastica Seconda Vita attraverso due certificati:
- PSV da raccolta differenziata: certificazione per il compound prodotto internamente con materiale derivante da post-consumo;
- PSV da sottoprodotto: certifica materiali plastici gestiti come sottoprodotti (ossia residui, sfridi e scarti industriali plastici pre-consumo derivanti sia dalla produzione, sia dalla trasformazione dei polimeri utilizzati nel corso dello stesso o di un successivo processo di lavorazione delle materie plastiche.
Questa certificazione è un progetto ambizioso, frutto di impegno e attenzione da parte di Sacme nei confronti della sostenibilità ambientale; la plastica seconda vita può contribuire a contrastare l’eccessivo consumo di materie prime e ad allungare il ciclo di vita dei prodotti, rappresentando una valida alternativa alle risorse non rinnovabili.
Secondo Sacme la raccolta differenziata è uno dei punti fondamentali per permettere l’utilizzo della Materia Prima Secondaria. Grazie alla collaborazione delle persone, infatti, è possibile recuperare e selezionare i materiali che possono essere riciclati e riutilizzati. Solo così è possibile garantire una gestione sostenibile dei rifiuti che, come sappiamo, rappresentano una delle principali sfide ambientali dell’era moderna.